Storia: Il caso Herdecke

Herdecke è una cittadina sulla riva destra del fiume Ruhr, a pochi chilometri da Dortmund, quasi all’ombra dello stadio del Borussia. Le sue piste ciclabili sono famose e frequentate. Ampie piazzole invitano a una sosta. Una piscina scoperta che in estate si riempie di bagnanti e d’inverno diventa una pista di pattinaggio su ghiaccio. Le sue colline, ricche della tipica «pietra arenaria della Ruhr», digradano verso il fiume, stemperandosi in un piano che, subito dopo Hagen, lascia posto ad alture che si accavallano senza soste tra boschi e cittadine fino a Siegen.

Herdecke, tra due laghi artificiali, le sue case a graticcio e la chiesa in pietra arenaria dal tozzo campanile a dominare il paesaggio, diventa, sul finire del 1800, l’ultima tappa dell’emigrazione di alcune famiglie italiane d’origine veneta, friulana e lombarda. I gelatieri bellunesi, allora, non ritennero questa cittadina degna d’un piccolo laboratorio per la lavorazione del gelato. Tirarono diritti, puntando su Dortmund e Bochum. O Hagen. Non credettero a questo centro dove nei magri prati pascolavano capre e pecore e qualche vacca. Ci credettero il lapidario Ferdinando Lorenzetti, bellunese. Felice Grandi, vicentino e tagliapietre. Come lo scalpellino comasco Carlo Maggioni, nato a Lomaniga (Como) il 20.11.1876. E il muratore padovano Costa. E Strazzabosco Antonio, altro scalpellino bellunese. Quando questi emigranti abbiano deciso di fermarsi a Herdecke è difficile dirlo con precisione. Sicuramente vi giunsero quando s’innalzò quel ponte affascinante che supera la valle del fiume Ruhr. Un ponte alto e snello, in pietra arenaria. Dalle ampie e agili arcate. Uno spettacolo quando il treno lo supera. Nel microcosmo della cittadina sul fiume Ruhr la colonia italiana attecchì in modo stupefacente. Una colonia di lapidari che la polizia politica del tempo seguiva con attenzione, in quanto qualcuno riceveva, leggeva e distribuiva il periodico «L’Operaio Italiano» (1898-1914). Una colonia con rappresentanti ben informati sulla situazione politica ed economica del tempo e che avviò cooperative di scalpellini e muratori. Oggi la cava di pietra arenaria della ditta Grandi è una delle maggiori della Germania. Una cava che si può raggiungere se, dal fiume, si sale un sentiero che si inoltra sul fianco di una collina ricoperta di pini e querce. La ditta edile Maggioni è stata una delle maggiori di questa regione. Mentre i discendenti del muratore Costa, dei lapidari Lorenzetti e Strazzabosco si sono inseriti con successo nel tessuto sociale ed economico della regione. Questo nasconde Herdecke, a un salto dal Westfalen Stadion, ora Signal-Iduna Park. E chi vi fa tappa ne gusta i lati romantici e storici. Le curiosità, come il più piccolo albergo tedesco. La piazza e gli edifici situati in alto, attorno alla chiesa evangelica e al municipio. Qui visse la badessa Frideruna, nel secolo IX, a seguire le sorti e gli affari del più famoso parente, Carlo Magno.

Storia e natura: i giusti ingredienti per una pausa tra gli incalzanti impegni quotidiani.

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