Nina Di Dio – Ma come hai fatto? Intervista

37 anni, per metà italiana e per metà tedesca, dopo il diploma inizia una formazione professionale ma si accorge di avere la passione per l´insegnamento. Una volta conclusala, decide quindi di cambiare strada e si iscrive all´università, dove studia Italiano e Francese. Oggi insegna in un ginnasio di Hagen.

Nina, quando hai scoperto che avresti voluto insegnare?

L´idea mi è venuta la prima volta intorno alla decima classe. Ma non mi ero informata e volevo essere autonoma e andare a vivere da sola, perciò ho deciso di fare un percorso di formazione professionale. In quel periodo ho dato corsi dopo-scuola e ho notato che ero sempre felice quando insegnavo. Conclusa la formazione, mi sono candidata in alcune aziende ma poi ho scelto lo studio: avevo scoperto che col Bafög e un po’ di lavoro potevo studiare e diventare professoressa.

Quali abilità imparate durante l´apprendistato ti sono tornate utili anche nel lavoro da insegnante?

Poche: l’uso abituale del computer (scrivo abbastanza veloce) e dei suoi programmi. Durante lo studio, la formazione mi è servita per ricevere il posto di lavoro nella biblioteca della facoltà. Le esperienze fatte durante la formazione mi hanno aiutato ad andare sempre avanti e non mollare mai, mi hanno fatto capire cosa volevo per il mio futuro e cosa non volevo!

Se e quanto ha influenzato il tuo percorso professionale essere metà italiana e metà tedesca?

Tanto: nella scelta della scuola e nella scelta dello studio, ho sempre scelto di studiare l´italiano per questo.

Cosa ti piace di più dell´insegnamento?

Vedere cosa posso insegnare agli studenti, vedere i loro progressi e aiutare. Poter vedere il frutto del mio lavoro. Il lavoro non è mai monotono: ogni giorno è diverso, ogni anno cambiano gli studenti, ogni mezz’anno cambia l’orario, e così via. Sono sempre in contatto con nuovi studenti, nuovi colleghi e nuovi temi da trattare!

Ma come hai fatto?

All’inizio, sapendo cosa non volevo, poi facendo diverse esperienze, infine trovando quello che mi dava soddisfazione. Per arrivare a realizzarlo: pazienza e la certezza di voler diventare professoressa e nient’altro, quindi una gran volontà. È fondamentale non mollare mai e non perdere di vista il proprio obiettivo.