A “l’Italia con Voi”, la trasmissione di Rai Italia, Giovanni Maria De Vita della Dgit del Maeci si sofferma sulle attività, il ruolo e il rinnovo dei Comites CGIE.

In collegamento anche la presidente del Comites di Dortmund, Marilena Rossi che presenta il progetto “Un urlo ci salverà”

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ROMA – Ospiti a “l’Italia con Voi”, la trasmissione di Rai Italia dedicata ai connazionali all’estero, Giovanni Maria De Vita Capo Ufficio I della Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci e Marilena Rossi, presidente del Comites di Dortmund, collegata dalla Germania, presentano alcune delle attività dei Comites e ricordano che i connazionali saranno chiamati il 3 dicembre prossimo a votare per il rinnovo di questi organismi.

De Vita segnala in particolare che tale rinnovo è “un evento a cui diamo molta importanza e che è molto atteso dalle nostre comunità”. “Noi – rileva – ci siamo già mossi, grazie anche a Rai Italia che ha aperto uno spazio di collaborazione con questa trasmissione per far conoscere le attività e il ruolo dei Comites. Siamo quindi impegnati in primo luogo a far conoscere il ruolo e valorizzare le loro funzioni e poi passeremo ad una seconda fase, all’inizio dell’estate, in cui spiegheremo le modalità di voto e della presentazione delle candidature. Infine, una terza fase sarà di sprone alle elezioni”. “Questa campagna informativa è importante non solo perché è necessario che le nostre comunità italiane all’estero siano consapevoli dell’utilità che i Comites hanno per portare avanti le loro istanze, ma anche perché – prosegue De Vita – ci sono delle modalità di voto diverse rispetto alle altre elezioni e che comportano che l’elettore debba comunicare preventivamente la sua intenzione di voler votare. Questo può essere fatto di persona al Consolato oppure via email o per corrispondenza. Presto inoltre sarà anche possibile farlo attraverso il portale Fast.it”. De Vita ribadisce infine che “i Comites sono anche uno strumento importantissimo per i nostri Consolati, per il Ministero degli Esteri e per tutti gli enti che si occupano degli italiani all’estero, perché ci fanno capire quali sono le esigenze e gli interessi, che cosa bisogna valorizzare presso le comunità nel mondo per far sì che siano un partner vincente del nostro paese, non solo per promuoverlo all’estero, ma anche per promuovere le stesse comunità attraverso l’Italia in tutti i consessi dove l’Italia è presente”.

“La consigliatura iniziata nel 2015 e che va a concludersi nel 2021 è stata straordinaria. Sono stati più di 250  i progetti presentati da tutti i Comites del mondo che hanno riguardato i più diversi settori, dall’assistenza ai nuovi emigrati italiani, su come trovare una casa o lavoro, alla valorizzazione del ruolo storico delle nostre comunità, alla diffusione delle informazioni utili alla comunità attraverso canali radio, o la creazione e il sostegno di nuove reti di connazionali che sono un po’ le eredi delle associazioni che tanto hanno fatto nella storia dell’emigrazione italiana – ricorda De Vita.

Marilena Rossi lancia un appello ai connazionali affinché partecipino numerosi al voto. Ripercorre un po’ la sua esperienza nel Comites e ricorda che “a Dortmund risiede una comunità italiana molto numerosa e radicata, per via del passato industriale e minerario della regione, che ora è diventata anche un modello di riconversione a favore di parchi tecnologici, centri industriali e anche dell’industria turistica e creativa”.

“Nel corso degli anni la comunità si è trasformata, salendo anche i gradini del prestigio socio-economico. Ma ha ripreso a crescere con la crisi finanziaria del 2008, e sempre più velocemente. Questo perché – spiega – la Germania continua ad attirare studenti e lavoratori italiani grazie ad un tasso di disoccupazione che è tra i più bassi in Europa”. Il risultato è che la nuova emigrazione si affianca ora ad un’emigrazione più tradizionale, in una stratificazione di potenzialità ma talvolta anche di problemi. Inoltre l’emigrazione italiana attuale “rappresenta bene l’accresciuta mobilità europea ma anche la fatica dell’Italia ad uscire dalla crisi”.

La presidente del Comites presenta poi il progetto “Un urlo ci salverà”, poi divenuto un libro, che raccoglie “la narrazione corale femminile” del periodo della pandemia: 10 voci di donne che si raccontano, cui sono affiancati un codice a barre per ascoltare direttamente la loro voce, illustrazioni e una dispensa della psicologa Elena Villafanca che ha analizzato gli effetti psicologici e sociologici della pandemia sulle donne. “L’idea è nata grazie alla collaborazione con l’associazione di promozione sociale Donne all’ultimo grido e l’intenzione era quella di offrire una fotografia delle donne attuale, in questo tempo di pandemia, ma anche di scongiurare l’ulteriore aggravarsi della disparità di genere. Da qui la volontà del Comites di avviare una campagna di sensibilizzazione, iniziata sui social già a febbraio, prima dell’uscita del libro e che sta ancora continuando e ha avuto molto successo – afferma Marilena Rossi.

Il progetto è stato sostenuto dalla Direzione generale per gli italiani nel mondo del Maeci, insieme a “diversi progetti di promozione del ruolo femminile – chiarisce De Vita, ricordando come le donne siano “protagoniste dell’emigrazione italiana, anche se se ne parla sempre troppo poco ed è necessario ricordare il ruolo eccezionale che esse hanno avuto nel mantenere le famiglie unite, i rapporti con l’Italia e quale veicolo della trasmissione della cultura e delle tradizioni italiane”. L’obiettivo di progetti come questo è dunque quello di proseguire a “valorizzare le donne per quello che sono oggi e per le potenzialità che esprimono, sottolineandone il loro ruolo anche all’estero – conclude De Vita. (Inform)