60 anni e poi?

Sabato 21 novembre alle 18.00 presso la Kulturschmiede di Föndenberg si celebrano i Sessant’anni dalla firma dell’accordo italo-tedesco del 1955 che regolamentava l’impiego dei lavoratori italiani per la ricostruzione della Germania. L’occasione per ricordare il grande contributo che gli italiani hanno portato a questo Paese.

 Il 20 dicembre 2015 ricorre il 60° anniversario del Trattato fra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale di Germania per il reclutamento di manodopera italiana nella Repubblica Federale di Germania. Al momento della sigla con la Germania, l’Italia aveva già stipulato diversi trattati interstatali per l’esportazione di manodopera con paesi quali il Belgio, la Francia, la Cecoslovacchia, la Svizzera e la Gran Bretagna, sottoscritti tra il 1946 e il 1948. Per la Germania si trattava invece del primo accordo per l’importazione di manodopera. Negli anni a venire, la Repubblica Federale, prendendo a modello l’accordo bilaterale con l’Italia, siglò altri trattati analoghi con la Spagna e la Grecia nel 1960, con la Turchia nel 1961, con il Marocco nel 1963, con il Portogallo nel 1964, con la Tunisia nel 1965 e con la Jugoslavia nel 1968.

Nelle rispettive politiche migratorie, gli interessi di Italia e Germania furono complementari. L’obiettivo comune era quello di servirsi delle migrazioni come volano della ricostruzione e dello sviluppo economico.

Ma come e da chi sono state scritte pagine importanti di questi sessant’anni di storia italiana in Germania, ce lo racconta Federica Marzi nel suo libro IN TERRA STRANIERA, nato da una ricerca sfociata in una tesi di dottorato di italianistica italo-tedesco che ha visto impegnate le due università di Düsseldorf e di Trieste in una collaborazione scientifica a livello europeo con il compito di formare ricercatori di qualità e di offrire titoli spendibili in area nazionale e internazionale.

L’autrice ci racconta queste pagine percorrendo piste di lettura originali e inedite e offrendoci un quadro delle diverse fasi delle migrazioni italiane in Germania attraverso dei testi letterari.

Per valorizzare questa straordinaria ricerca socio-culturale di Federica Marzi e per tenere viva la memoria storica delle nostre collettività in Germania, il Comites di Dortmund in collaborazione con il Consolato e l’Istituto di Cultura organizza delle manifestazioni rivolte agli studenti di italianistica delle università di Bochum e di Münster e alla collettività italiana e tedesca della Vestfalia.

Insieme a Federica Marzi, che terrà delle relazioni, in italiano e in tedesco, sui sessant’anni di migrazione italiana in Germania e sui suoi risvolti in campo sociale e letterario, quattro autori italiani residenti in Germania: Franco Biondi, Gino Chiellino, Giuseppe Giambusso e Chiara de Manzini-Himmrich, fondatori della letteratura interculturale italiana in Germania, che leggeranno le loro opere. La manifestazione sará aperta dai saluti di Marilena Rossi, Presidente del Com.It.Es di Dortmund, Dr. Alfredo Casciello, Console di Dortmund e da Friedrich-Wilhelm Rebbe, Sindaco di Fröndenberg.

Tali iniziative vanno ad aggiungere un ulteriore tassello al processo di promozione culturale che già dal lontanissimo 1981 ad oggi ha visto il Consolato d’Italia a Dortmund, assieme al Coasit prima e al Comites poi, svolgere un ruolo straordinariamente unico in Germania.Ne sono testimoni le innumerevoli manifestazioni culturali realizzate nel tempo in tutto il territorio della Vestfalia e il sostegno alle pubblicazioni di ben quattro antologie letterarie storiche.