Festeggiare il 25 aprile quest’anno ha una doppia valenza. Si celebra una liberazione già avvenuta dall’oppressione e dalla guerra e allo stesso tempo ci si auspica che una nuova liberazione sia alle porte, quella da un nemico pressoché invisibile che si è impadronito del nostro respiro e della nostra salute, senza alcuna distinzione economica, di credo e di provenienza geografica, ma che ci vede tutti dalla stessa parte, uniti dall’apparenza al genere umano. Che la libertà ritorni, questo il nostro augurio per tutti noi.